FOCUS - WiFi: qualche filo in meno?
Avrete sentito parlare o letto di reti informatiche wireless, ovvero non più basate sui cavi come mezzo di connessione, ma sulla trasmissione di onde radio.
Si tratta di reti chiamate comunemte WiFi che promettono, a detta di molti, nel giro di qualche anno, di sostituire i cablaggi per la trasmissione dei dati, abbattendo i costi per la stesura dei cavi, risolvendo la frequente difficoltà delle canalizzazioni, il problema di aggiungere a posteriori nuove postazioni.
E’ tutt’oro quello che luccica? Decisamento no.
I problemi sono molti, almeno attualmente. Vediamone alcuni.
Velocità di trasmissione
Le reti “ethernet”, che normalmente costituiscono il mezzo di trasmissione per la rete del vostro ufficio, stabilimento, struttura produttiva in genere e, in qualche caso, delle vostre abitazioni, ad oggi, raggiungono la velocità teorica di 1 Gbit/s (ovvero 1 miliardo di bit al secondo). Pur essendo questa una tecnologia commercialmente disponibile, presenta difficoltà nella stesura dei cavi, che richiedono molta attenzione e perizia nella realizzazione dei percorsi e nella crimpatura dei connettori finali. Nella maggior parte dei casi troveremo dunque reti a 100Mbit (ovvero 100 milioni di bit al secondo) più semplici e "tolleranti" alle imperfezioni di stesura e qualità dei cavi. E' sempre più raro trovare reti a 10Mbit (ovvero 10 milioni di bit al secondo).
Nel caso delle reti WiFi la velocità inizialmente proposta in commercio (sempre parlando di valori teorici) è stata di 11Mbit (ovvero 11 milioni di bit al secondo) con le specifiche 802.11b, eguagliando quindi la velocità delle reti “con fili” più vecchie.
Successivamente sono stata introdotta la versione a 54Mbit (ovvero 54 milioni di bit al secondo) ovvero 802.11g (la più diffusa attualmente). Tralasciando alcune varianti ottimizzate, messe in commercio da alcuni produttori, e mai standardizzate che hanno portato questo limite a superare i 100 Mbit, il nuovo limite è quello dello standard 802.11n con 300 Mbit come nuovo limite teorico.
E’ ora di svelare cosa si nasconde dietro la “teoricità” di questi numeri.
Nel caso delle reti con fili, i pacchetti che transitano possono collidere e quindi corrompersi a causa del traffico. I pacchetti dispersi vengono "ritrasmessi" garantendo il corretto risultato finale del trasferimento del dato complessivo. Le velocità teoriche si abbassano, dunque, a seconda del traffico stesso, ma anche della qualità dei cavi, dei connettori, delle prese, degli apparati connessi, ecc.
Nel caso delle reti WiFi, ove non esistono cavi, l’abbattimento di queste velocità teoriche si ha a causa di ostacoli quali muri, porte, vetri, persone, ostacoli insomma fisici che degradano e indeboliscono il segnale.
Oltre a ciò, a differenza delle reti cablate, per evitare che i dati vengano carpiti da malintenzionati, captando le trasmissioni tra computer e apparati connessi in rete, nel caso del WiFi i dati vengono (o dovrebbero) essere criptati, ovvero protetti da sistemi di codifica e decodifica che rendono i dati illeggibili a chi non autorizzato. Questa operazione di protezione delle trasmisssioni comporta un'ulteriore degrado delle prestazioni.
A che pro?
Nonostante le reti senza fili siano ancora tecnologicamente immature e non in gradi di competere con la velocità e sicurezza delle reti cablate, hanno innumerevoli vantaggi.
Ove il cablaggio comporta il degrado estetico degli ambienti risulta una soluzione ineguagliabile.
Ove la quantità delle postazioni connesse non sia elevata, e la quantità di dati da trasmettere non sia eccessiva, il traffico risulta sostenibile.
Ove gli ambienti (ad esempio gli impianti industriali) per la loro grandezza sono difficilmente servibili dai cavi (che hanno distanze massime da rispettare, a meno di non usare connessioni in fibra ottica o sistemi di ripetizione del segnale su cavo) presentino assenza di ostacoli il WiFi si sta diffondendo notevolmente.
Negli uffici dove pochi file vengono condivisi, dove l’utilizzo della rete è prevalentemente legato alla condivisione di Internet tra tutte le postazioni, il WiFi è ottimo.
Nei luoghi pubblici ove sia necessario permettere, a utenti occasionali dotati di computer portatili, di collegarsi all'internet, il WiFi è una soluzione molto flessibile (aeroporti, alberghi, parchi, ecc.).
Nelle abitazioni private, per l'utilizzo dei servizi internet liberamente ovunque serva, il WiFi sta dimostrando un predominio incontrastato...timori per le emissioni elettromagnetiche a parte...ma questa è un'altra storia...
Se l’argomento vi interessa (comunicatecelo…) approfondiremo qualche aspetto in un prossimo appuntamento. |